di Ignazio del Vecchio
Pignataro Maggiore(Ce) - Dopo la Santa Messa nel giorno dell’evento che segna il rinnovo dell’unità nazionale e il 90° anniversario della Vittoria delle Forze Armate, celebrazione officiata nella Chiesa Madre di Maria Santissima della Misericordia dal moderatore ecclesiale don Pasqualino Del Vecchio alla presenza delle autorità cittadine, domenica 9 novembre sarà svolto da parte dell’ANCR, sezione di Pignataro Maggiore, l’annuale l’appuntamento per la solenne manifestazione del corteo e della deposizione delle corone d’alloro alle vittime di tutte le guerre. Impeccabilmente preparata dal Presidente dei Combattenti e Reduci, cavaliere ufficiale S.Ten. Tommaso Magliocca, ed egregiamente organizzata dal segretario, Luogotenente Nicolino Scialdone, la manifestazione di domenica prenderà il via dalla Casa Comunale alle ore 10,00 con un corteo che muoverà per le strade della cittadina dell’agro caleno fino a giungere al bellissimo Monumento ai Caduti di tutte le guerre e delle vittime civili in Monte Oliveto, dove vi saranno i discorsi di rito e le deposizioni delle corone d’alloro.Per la sezione cittadina dei Combattenti e Reduci, il cavaliere ufficiale S.Ten. Tommaso Magliocca ricorderà l’evento della Vittoria delle Forze Armate nel 90° anniversario e, come dal discorso che anticipiamo di seguito, avrà parole e frasi di grande suggestione e di forte tensione ideale e morale per ricordare Quanti hanno dedicato in questi decenni la loro Vita alla Patria. Ecco il testo del cavaliere Magliocca: “Autorità civili, politiche e religiose, ex combattenti, studenti, concittadini tutti, fedeli all’annuale appuntamento ci ritroviamo davanti a questo monumento, riuniti con una solennità che in poche altre occasioni si ripete uguale, per onorare i nostri Caduti in guerra, per ricordare l’unità nazionale e per festeggiare le Forze Armate. Il 4 novembre di novanta anni fa l’Esercito Italiano vinceva la guerra più sanguinosa che l’Europa e il mondo avessero fino ad allora conosciuto, completando così il ciclo delle guerre nazionali per l’unità d’italia. Un lungo cammino durato settant’anni, a partire dalla Prima Guerra d’Indipendenza. Con l’anniversario della vittoria celebriamo anche il giorno dell’Unità nazionale, così pienamente conseguita e consolidata, e la Festa delle Forze Armate, che sono state protagoniste dei formarsi dell’Italia unita e ne presidiano oggi le conquiste storiche e il nuovo ruolo nel mondo. La Festa delle Forze Armate e dell’Unità nazionale deve rappresentare, per ciascuno di noi, l’occasione di riflettere sulle radici del nostro essere popolo, rendendo il doveroso e sincero tributo a tutti i caduti e feriti italiani della Prima Guerra Mondiale, nonché alle vittime militari e civili di tutti i conflitti che hanno segnato tragicamente il nostro passato. Celebrare questa ricorrenza significa, nel contempo, rivolgere un pensiero di gratitudine agli uomini e alle donne che quotidianamente, con il loro impegno silenzioso e la loro professionalità ispirata ai più alti principi, dedicano il proprio lavoro al nostro Paese. Vorrei dunque cogliere l’opportunità di salutare, quale Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Pignataro Maggiore, tutti i componenti dell’Esercito, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e della Marina: la vostra divisa è emblema di onestà e senso civico, senso della legge e dei diritti, coscienza civile e coraggio. Ma può divenire, ancor più in quest’epoca connotata dalla fragilità delle relazioni internazionali, simbolo di pace e rispetto dell’umanità. Il mio pensiero oggi è rivolto anche ai tanti giovani impegnati nelle Missioni di pace all’estero. Il 4 novembre, tuttavia, non è solo l’anniversario di un grande evento della nostra storia. È il giorno della memoria comune degli italiani. È il giorno in cui insieme riflettiamo sulla Patria e sulle responsabilità che ciascuno di noi ha nel servirla. L’unità d’Italia, l’indipendenza e la libertà sono conquiste straordinarie che vanno difese ogni giorno: come comunità d’intenti, come capacità di cooperare per il bene comune, come desiderio di provare, anche individualmente, la gioia di fare qualcosa per il bene dell’Italia, per il suo prestigio nel mondo, per il benessere della nostra comunità. Concludo il mio intervento leggendo una frase di Sant’Ambrogio, Vescovo di Milano, in occasione della morte del fratello “Non sono stato privato dei miei rapporti con te, ma li ho cambiati: prima non ti separavi da me con la tua persona, ora sei da me inseparabile per un vincolo d’affetto; rimani con me e vi rimarrai sempre”. Penso che questo dovrebbe essere il nostro pensiero per questi eroi e per le persone scomparse ed a noi care. Viva l’Italia, Viva le Forze Armate, Viva Pignataro.”
Ignazio Del Vecchio
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